Tattoo. Storie sulla pelle + Tattoo Off
M9 Museo del ‘900, Venezia Mestre
Allestimento
Fondazione M9 Museo del ‘900
Luca Beatrice e Alessandra Castellani con la collaborazione di Luisa Gnecchi Ruscone e Jurate Piacenti
Massimiliano Maxx Testa
Carlo Pavan, Nicola Pavan, Giorgia Soini, Giorgio Trivellin
Alessandra Bello
“Tattoo” sono due mostre in una. L’ultimo piano di M9 è stato perciò suddiviso in due aree per lasciare spazio alle mostre: “Tattoo Off” e “Tattoo. Storie sulla Pelle”. Un drappo lungo più di 30m e alto 5m decorato con trame a broccato, ottenute assemblando figure iconiche degli stili più tradizionali del tatuaggio, separa e unisce i due spazi. Allo stesso tempo, la trama del broccato diviene elemento ricorrente in entrambe le mostre e disegna, o per meglio dire tatua, i tessuti che raccolgono le opere in mostra. Una grande scritta “TATTOO” a gas neon color rosso riscalda lo spazio e incoraggia il visitatore ad attraversare il drappo che divide lo spazio.
Tattoo. Storie sulla pelle – M9 – Museo del ’900, Venezia Mestre 2019 – intervista al Direttore Marco Biscione tratta da Artribune TV
La mostra “Tattoo Off“, curata da Massimiliano Maxx Testa, in contemporanea alla mostra “Tattoo. Storie sulla pelle”, presenta alcuni capolavori di sei tra tra i più significativi e quotati tatuatori internazionali, precursori di nuovi stili: iperrealistico, ornamentale, pittorico, Black&Grey e Trash Polka. Il broccato, lo stesso del drappo utilizzato come dispositivo che separa gli ambiti delle due mostre, diventa la base stampata su tessuto e tesata su steli alti e snelli utilizzati per allestire le foto dei modelli scelti dai tatuatori. Ogni foto è simbolicamente incorniciata come nelle esposizioni più tradizionali. Lo spazio così allestito cerca, con le sue modeste risorse, di alludere ai piani nobili dei palazzi veneziani con le loro pareti damascate.
La mostra “Tattoo. Storie sulla pelle“, curata da Luca Beatrice e Alessandra Castellani con la collaborazione di Luisa Gnecchi Ruscone e Jurate Piacenti, affiancata dalla mostra “Tattoo Off”, esplora l’universo dei tatuaggi dal punto di vista antropologico, storico, artistico e sociale. L’ultimo piano del museo è diviso per l’occasione in due aree per contenere le due mostre. La mostra “Storie sulla pelle” trasforma il terzo piano in una sorta cantiere underground, un ambientazione a metà tra il visionario e l’industriale. Un sipario apre la scena ad uno spazio in cui le opere sono sospese, in cui le luci a neon scandiscono il tempo e degli specchietti da bagno, appesi un po’ ovunque, fanno diventare il visitatore protagonista dell’esposizione.